Come faccio a insegnare l’inglese ai bambini piccoli?

balloon-boyVolevo provare ad insegnare un po’ di inglese ai miei figli.
In passato per un periodo l’ho insegnato a bambini delle elementari, ho anche l’abilitazione per farlo. Sono stata un paio d’anni all’estero, mi hanno dato addirittura una laurea in lingue, qualcosa dovrei ancora ricordarlo, no?

Ma da qui a insegnare l’inglese ai propri figli piccoli (i miei hanno 2 e 4 anni) c’è un abisso.

I bambini delle elementari sanno già scrivere, hanno già un’idea concettuale del linguaggio come struttura e sequenza di parole. Verbi, nomi, anche se non sanno ancora bene cosa sono, per loro esistono e hanno capito che ci sono parole che svolgono una funzione diversa.

Per i piccoli, ed è il caso dei miei bimbi, non è così, per loro è tutto istinto, è un insieme di suoni che serve ad ottenere qualcosa, a comunicare, a chiedere e a imparare cose nuove.

Il linguaggio è sicuramente un’idea astratta, però i piccolini hanno già ben chiaro che produrre suoni articolati è un canale di comunicazione preziosissimo che li collega alle persone che li circondano.

Di lì a capire come mai c’è un posto del mondo dove al posto di dire “macchina” bisogna dire “car” ci passa un alro abisso.

Mia figlia a 2 anni ha conosciuto una nostra parente inglese, continuava a guardarla malissimo come per dire “questa signora grande parla proprio in un modo strano!”

Ad un certo punto della loro vita i bambini cominceranno a inquadrare il concetto di lingua straniera ma, prima ancora, è utile che acquisiscano un corredo di suoni che non sono presenti in italiano. Ascoltare suoni “strani” e, eventualmente, provare a replicarli è il primo passo verso l’acquisizione di una seconda lingua. Questo esercizio è molto utile perchè allenando l’orecchio alla percezione del nuovo si stimola anche la capacità vocale di produrre suoni diversi.

Rispolverando qualche vecchio libro e documentandomi a destra e a sinistra ho messo insieme una serie di informazioni, considerazioni, strategie da adottare e qualche giochino. Li pubblicherò di volta in volta su questo blog nella categoria Inglese per bambini. Spero che questo vi possa essere utile e vi dia qualche spunto.

Quindi da dove si parte?

Oggi partirei da canzoni, filastrocche, semplici parole pronunciate correttamente dalla mamma in una lingua sconosciuta che all’inizio non sono comprese ma allenano la mente del bambino a captare differenze e lo spingono ad imitare.

Si può cominciare da qualsiasi età, anche con bambini molto piccoli, che ancora non parlano la loro lingua primaria.

Ci sono due cose di cui si dovrebbe tenere conto, la prima è:

Dare al momento dell’apprendimento della lingua un inizio e una fine

Qui non stiamo parlando di genitori bilingue (che insegnano in modo spontaneo e naturale le due lingue al bambino) ma parliamo di mamme che conoscono l’inglese come lingua secondaria. Parlare inglese con i loro bambini è in un certo senso una forzatura della realtà, si crea quindi una situazione “finta” di “gioco in inglese”.

Per facilitare il bambino a porsi in un atteggiamento di ascolto è utile trovare un oggetto o un luogo che simboleggi l’inizio del momento di apprendimento. Ad esempio ci si potrebbe sedere su un tappeto e tirare fuori  “la scatola dei giochi in inglese”, in cui si andranno a porre di volta in volta i giochi, le schede e gli oggetti che vengono usati durante le attività. Oppure aprire ogni momento insieme cantando una canzoncina, che faccia un po’ da sigla.
Il gioco comincia, si fanno le attività, poi finisce, si ricanta la canzoncina e si chiude la scatola.

Altro espediente che aiuta l’apprendimento è:

Inserire le nuove parole in un contesto reale e tangibile.
Se parliamo di animali possiamo aiutarci con fotografie, flash cards (cartoncini che raffigurano un’oggetto e, per i più grandi, contengono parole scritte) oppure veri e propri oggetti. E’ utile infatti ricorrere a cose concrete, che il bambino ricorderà e collegherà alla parola astratta. Una semplice attività può essere quella di mostrare l’oggetto e pronunciarne il nome. E’ possibile che il piccolo ripeta la parola, se non lo dovesse fare non importa, di sicuro l’ha ascoltata e in qualche modo immagazzinata.

Proprio a questo scopo nel prossimo articolo potrete trovare delle flashcards da stampare con i nomi degli animali!

See you soon!

 

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